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 Nostr è concettualmente molto semplice da capire e da spiegare, anche a chi non ha buone conoscenze informatiche.
La parte complicata è quella che riguarda la crittografia e non serve, in verità, comprenderla nei dettagli, affatto (in effetti nemmeno la maggior parte degli informatici, me incluso, la capisce nel dettaglio).

Non credo che la difficoltà principale sia la curva di apprendimento.
C'è l'effetto network, c'è il fatto che forse i client non sono ancora abbastanza maturi, c'è il fatto che, come in effetti anche gli altri protocolli decentralizzati, specialmente quelli resistenti alla censura, Nostr ha (e continuerà ad avere) dei limiti rispetto alle piattaforme centralizzate.

Soprattutto, e lo scrivo separatamente perché è forse il punto principale, c'è il fatto che la comunità di Nostr è troppo monotematica. Bitcoin qua, bitcoin là…
Non a tutti interessa Bitcoin e anche coloro ai quali interessa, o che lo usano come sistema di pagamento, non vogliono necessariamente passare il pomeriggio a leggere gente che parla di Bitcoin. Dopo tutto, non è che sulle altre piattaforme si parli continuamente di euro o di dollari.

La verità è che Nostr non offre quello che le forse ormai nemmeno le piattaforme centralizzate offrono, ma decisamente offrivano tempo fa e che le ha aiutate a crescere. Ossia un luogo adatto a perderci tempo, adatto al cazzeggio, adatto al divertimento e allo svago.
Dove sono le battute? Dove sono i meme sui gatti? Dov'è tutto ciò che troverei sulla home di Reddit?

Nostr, allo stato attuale, non è adatto ad attirare utenti. 
 Nel complesso condivido ma continuo a ritenere che il processo di onboarding, con la creazione della coppia di chiavi (e la loro conservazione!) più l'eventuale "traduzione" in un nome utente memorizzabile (non ricordo ora il numero del NIP) sia quantomeno ostica. Quanto agli argomenti trattati, vedo comunque un lento progresso da bitcoin-only. Del resto, siamo davvero in fase ultra-early-adopter. Non perdiamo le speranze! 
 La soluzione per l'onboarding di massa è https://github.com/nostr-protocol/nips/blob/master/46.md, ossia passare tramite un provider.
Per l'utente minimamente più consapevole e interessato, gestire direttamente la chiave privata, anche attraverso un signer, è cosa piuttosto semplice.
https://nsec.app è un servizio molto interessante che fonde questi due approcci: gestione non custodial della chiave e sistema OAuth-like (tramite NIP-46) per il login.

Ci sono sicuramente ancora punti scoperti, come una gestione standardizzata dei backup dell'account (esiste NIP-46, ma va migliorata la UX) e la possibilità di ruotare le chiavi in maniera efficiente (cosa che peraltro permetterebbe in prospettiva di muoversi da custodial a non-custodial).
Un po' alla volta tutti i pezzi andranno a posto, siamo solo agli inizi. 
 Capisco e condivido, almeno in parte le tue perplessità.

A mio avviso per sbloccare questa situazione è necessario spingere sui relay tematici, come da sempre immaginato e promosso da nostr:nprofile1qyd8wumn8ghj7urewfsk66ty9enxjct5dfskvtnrdakj7qgmwaehxw309aex2mrp0yh8wetnw3jhymnzw33jucm0d5hsqgpm7rrrljungc6q0tuh5hj7ue863q73qlheu4vywtzwhx42a7j9n5zr9h9m . Ma per fare questo servono client che permettano con naturalezza di muoversi in maniera focalizzata all'interno di singoli relay. Ad oggi pochi permettono di farlo (https://coracle.social by nostr:nprofile1qyvhwumn8ghj76r0v3kxymmy9ehx7um5wgcjucm0d5hszxnhwden5te0wpuhyctdd9jzuenfv96x5ctx9e3k7mf0qqsf03c2gsmx5ef4c9zmxvlew04gdh7u94afnknp33qvv3c94kvwxgsq29me0  è uno di questi) e la funzione andrebbe comunque promossa in termine di interfaccia utente.

Se ai relay tematici aggiungiamo i gruppi pubblici/privati (ci sono varie implementazioni, non ultima quella di Coracle) e un sistema di messaggistica one-to-one solido (ora abbiamo NIP-44) all'utente viene fornito una piattaforma organica nella quale comunicare a diversi livelli; quindi comincia a stabilizzarsi in Nostr portando valore, diversificato in termini di contenuto, e contribuisce a creare quella massa critica della quale stiamo parlando. 
 amici miei, basta litigate e mangiamo un po' di pizza! 
 Hahaha
Scoop: @fiatjaf è italiano ;) 
 Benché io non sia d'accordo con ciò che dice @dtonon, non stavamo litigando.
Ma parli italiano, quindi? 
 potrebbe portare un po' di portacenere, per favore? 
 Ne deduco che non parli italiano perché la frase non ha alcun senso. 
 Personalmente io non sono d'accordo con i relay tematici perché secondo me i relay dovrebbero essere intercambiabili, sia per maggiore semplicità che maggiore resistenza alla censura. L'utente non dovrebbe quasi mai pensare al concetto di "relay", eccetto quando sta aggiungendo un relay alla propria lista.

Sono, invece, favorevole alle comunità in stile Reddit. 
 Non ovunque è per fortuna necessaria un'assoluta resistenza alla censura, e comunque questa è sempre garantita dalla possibilità di clonare/forkare facilmente un relay. Inoltre nulla vieta di introdurre il concetto di pool di relay, creando quindi una struttura a tutti gli effetti ridontante e quindi più resistente alla censura.

Se tutti i relay fossero intercambiabili, e quindi uguali a stessi, non ci sarebbe probabilmente nessun incentivo a lungo termine nel gestirli, in quanto non c'è ingentivo economico.

Sicuramente ci sono soluzione teoricamente più evolute per gestire la navigazione trasversale del "global" (es. DVM, AI, etc), ma in quanto tali difficilmente sarebbero incluse in tutti i client. Il relay è l'unità minima di raggruppamento che sposta la logica di filtraggio lato server e permette anche al client più minimalista di navigare con semplicità i contenuti. E' un approccio pragmatico ed efficiente.

Tornando all'argomento iniziale: con un relay "nostr italia" sarebbe per esempio semplice condurre l'onboarding di nuovi utenti nostrani in maniera "controllata", lasciando loro poi la facoltà di attivare nuovi relay internazionali-generici e quindi spaziare. Analogo ragionamento vale per ogni nicchia tematica, per lingua e/o oggetto. 
 > Non ovunque è per fortuna necessaria un'assoluta resistenza alla censura,

Viviamo in un mondo nel quale l'espressione pubblica è spesso filtrata dalle preferenze egoistiche di un gruppetto di miliardari. Questo non mi piace. La resistenza alla censura di Nostr non è assoluta, ma è buona ed è il motivo principale per cui ha valore.

> non ci sarebbe probabilmente nessun incentivo a lungo termine nel gestirli, in quanto non c'è ingentivo economico.

Questa frase sarebbe vera solo se gli incentivi fossero per definizione economici.
Non credo che gli incentivi economici siano, generalmente, ben allineati con i diritti umani. Penso che la promozione della libertà di parola debba essere essa stessa l'incentivo, motivo per il quale credo che, se Nostr diventerà mainstream, sarà auspicabile avere associazioni senza fini di lucro come gestori dei relay.

> Il relay è l'unità minima di raggruppamento che sposta la logica di filtraggio lato server e permette anche al client più minimalista di navigare con semplicità i contenuti.

Perché deve esserci filtraggio da parte del server?
Esistono le comunità, su Nostr, che possono essere create da chiunque, anche chi non ha capacità di gestire un relay (consentendo quindi comunità di persone con competenze diverse da quelle informatiche).
Puoi seguire i post in una comunità e ad applicare filtraggio, se necessario, saranno i moderatori della comunità, come su Reddit o su 4chan/8chan.

> con un relay "nostr italia" sarebbe per esempio semplice condurre l'onboarding di nuovi utenti nostrani in maniera "controllata", lasciando loro poi la facoltà di attivare nuovi relay internazionali-generici e quindi spaziare

Non mi pare affatto semplice.
Innanzi tutto queste persone dovrebbero capire più a fondo il concetto di "relay". In secondo luogo, dovrebbero prestare attenzione, per ogni post che pubblicano, ai (multipli, se vogliamo resistenza alla censura) relay che stanno utilizzando per quel singolo post. 
 > Viviamo in un mondo nel quale l'espressione pubblica è spesso filtrata dalle preferenze egoistiche di un gruppetto di miliardari

Io stavo parlando di censura governativa, non di oligopolio privato. Dove c'è libertà di creare un proprio spazio la qualità di incensurabilità è sempre gradita, ma meno vitale per il free speech.

> Non credo che gli incentivi economici siano, generalmente, ben allineati con i diritti umani.

Concordo sul porre attenzione a questo aspetto, ma come sempre ogni generalizzazione ha i suoi limiti. Va anche rivisto il concetto "soldi - male" che ci portiamo dietro come retaggio religioso, e quindi culturale. L'incentivo economico è quello che spesso garantisce sostenibilità a lungo termine. E' fantastico avere uno spazio offerto da persone volenterose (io ci sto pensando proprio per l'Italia), ma cosa succede se poi le persone in questione sono impossibilitate a dare continuità al servizio? Certo, ci si può avvicendare, ma è tutto più incerto e complesso, e se da quel relay ora offline dipendesse la vita di un dissidente politico che deve comunicare all'esterno, che impatto avrebbe quel relay non disponibile per una fattura non pagata?
Infine, incentivo economico e partecipazione pubblica volontaria, non sono assolutamente a muta esclusione.

> Perché deve esserci filtraggio da parte del server?
> Esistono le comunità, su Nostr [...]

Ogni relay oggi esistente filtra, quantomeno lo spam (secondo una propria definizione).
In un relay tematico il filtraggio diventa necessario per evitare che lo stesso venga trattato come generalista.
Un relay tematico non è altro che una comunità che client-side è gestibile con l'unità minima di protocollo, ossia il NIP-1. I gruppi sono comunque uno sviluppo molto interessante, io li sto monitorando da vicino nell'implementazione proposta da Coracle; tuttavia aggiungono un livello di complessità e non sono ancora standardizzati.

> Innanzi tutto queste persone dovrebbero capire più a fondo il concetto di "relay".

Come sempre è una questione di UX, Coracle ha un sistema molto interessante per invitare un utente, o anche qualcuno che non sia ancora registrato, su uno specifico relay, es:
https://coracle.social/invite?people=8ee4290c98b20b2999138b322f466ea20c75608f568ab53cf11492bf9b2e849c&relays=wss://nos.lol/|

> In secondo luogo, dovrebbero prestare attenzione

Anche qui è questione di UI. Come specificavo nella mia nota iniziale, la gestione focalizzata sul singolo relay è raramente ben supportata. Servirebbe incentivare lo "zoom-in" nel relay, a quel punto uno opera esattamente come se fosse in un gruppo.

Confronto interessate, penso che i nostri di vista siano più complementari che in antitesi :) 
 > Io stavo parlando di censura governativa, non di oligopolio privato. Dove c'è libertà di creare un proprio spazio la qualità di incensurabilità è sempre gradita, ma meno vitale per il free speech.

Con "resistente alla censura", mi riferivo, invece, alla censura non governativa, per almeno due motivi.

Il primo è che, fortunatamente, nei Paesi occidentali c'è un certo livello di libertà di espressione, dal punto di vista legale. Non è sufficiente, credo ci siano assolutamente forme di censura governativa inaccettabili, anche in Italia, ma fortunatamente ha dei limiti e il governo, almeno in teoria, il compito di non infrangere i diritti umani.
Le aziende private, invece, posseggono i loro server e possono arbitrariamente rimuovere ciò che vogliono, anche in modo assolutamente insensato. E lo fanno eccome. Hanno il diritto di farlo, sia legalmente che (secondo molti, me incluso) moralmente: dopo tutto le piattaforme appartengono a loro e non sono, in linea di principio, in dovere di offrirmi un certo servizio.

Il secondo motivo è che Nostr in particolare non risolve, almeno da solo, la censura governativa.
Il tuo governo può arrestarti se violi la legge. Nostr non nasconde la tua identità e non nasconde il luogo dei server.
Un governo può censurare i server all'interno del proprio territorio, bloccare (entro certi limiti) quelli esterni e arrestare gente nel proprio territorio.
Si potrebbe risolvere unendo Nostr alla darknet (Tor o I2P), perdendo però in efficienza.

> Va anche rivisto il concetto "soldi - male" che ci portiamo dietro come retaggio religioso, e quindi culturale.

Non ho assolutamente detto che i soldi siano il male. Non l'ho neanche pensato, mi piacciono i soldi e mi piace avere soldi.
Dico solo che un ente che ha come obiettivo quello di massimizzare la libertà di espressione per tutti e un ente che ha come diritto quello di massimizzare i profitti dei suoi proprietari, con ogni probabilità, non sono lo stesso ente.

E mi va benissimo che esistano entrambi, nessuno dei due è malvagio. Non sto dicendo che le aziende non debbano esistere, di certo.
Sto dicendo, invece, che è buono esistano (anche) organizzazioni con altri fini, come in effetti già è, inclusa la libertà di parola, come in effetti già è.
Sto dicendo anche che, perché Nostr massimizzi la libertà di espressione contro la censura (non governativa) è bene che sia esattamente questo l'obiettivo, il fine e non il mezzo degli enti che gestiscono i relay.

> ma cosa succede se poi le persone in questione sono impossibilitate a dare continuità al servizio?

Ovviamente gestire il relay avrebbe dei costi.
Costi ben più bassi di quelli di un'azienda che offre un servizio apparentemente simile (bisogna spender soldi per fare soldi), ma se è vero che il lavoro di volontari si può spesso ottenere gratis, ciò non vale invece per la banda, lo spazio di hosting e l'energia elettrica.
La fonte di denaro più ovvia sono le donazioni, ma occorre studiare un sistema ingegnoso, non solo (e, forse, nemmeno primariamente) dal punto di vista tecnico.

> e se da quel relay ora offline dipendesse la vita di un dissidente politico che deve comunicare all'esterno, che impatto avrebbe quel relay non disponibile per una fattura non pagata?

Se davvero il dissidente dipendeva da un singolo relay, mi dispiace moltissimo per lui ma ha fatto male i conti.