Non voglio parlare spesso di cose politiche/serie, soprattutto veicolate dai social. Questo è un "safe space" e così lo tratto: si parla di cazzate, cose più leggere perché c'è la guerra qui fuori e dannarsi l'anima non è certo la soluzione.
Però ci sono alcune cose che mi colpiscono, anche e soprattutto perché coinvolgono esperienze traumatiche che ho vissuto.
Se, quindi, non ne sapete niente, vi chiedo: il #metoo nato dallo scandalo wearesocial. Perché non se ne sta parlando di più?
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@b8ae8ee5 No keno, tu pensi che letteratura = lettura = cultura. Pubblica merda di influencer e cagate demagogiche. Fuffa. A volte direttamente truffe e sistemi di truffa.
Dannoso è dannoso. Spreca pure un sacco di carta secondo me.
Il punto è che questa roba la farebbe comunque, senza di me e con dei ragazzini come collaboratori che sperano di arrivare ad avere l'assegno a fine mese. Quindi tanto vale approfittarsene e tirarne fuori il positivo, prima dell'inevitabile morte.
@b8ae8ee5 Mi sembra uno di quei casi in cui vale la pena vantarmi: sono la causa del successo di alcune aziende letterarie odierne.
Addirittura per una, con un mio cliente, ho gestito tutta la comunicazione io per anni, portando avanti un piano editoriale fatto di schwa, pride, inclusione che ha costituito il suo piano editoriale per ANNI.
Il titolare è un meloniano contro il RdC. Io sono una persona estremista, però usare i soldi degli altri per la mia propaganda, bè, insomma. Mi sta bene.
@b8ae8ee5 Assolutamente dobbiamo trovare altri modi, ma nel mentre non possiamo tapparci gli occhi a ciò che ci circonda ORA.
LS, Mastodon sono roba per drogati per il "popolo". Le masse, i tecnofobici, non sono qui, gli omofobi non sono q... no, questo no.
Insomma, per raggiungere i pigri e gli intolleranti, solo questi mezzi infami puoi usare, perché sono quelli che in nel capitalismo hanno i mezzi. Prendiamo i mezzi, creiamoli, ma sfruttando le regole del giochino invece di demonizzarle.
@b8ae8ee5 Sì, ma no. Nel senso. Purtroppo devi dividere (ed è molto difficile) l'obiettivo dei corporativi da quello di chi fa marketing. Esempio banale? Dai, sì.
Vero, il marketing del mcdonald's è, soprattutto oggi, puro e semplice consumismo. Tuttavia è proprio tramite il marketing e la comunicazione di massa, che viene fatta con fini INFAMI, che la socializzazione secondaria riesce a penetrare anche nei contesti più disagiati e fobici.
Un esempio? https://youtu.be/3Wmpe98ZThQ?si=WWHvo2L6KonA9Yvd
Riguardo stampa:
@b8ae8ee5 (continua da prima) la stampa "generalista" e major ragiona da azienda capitalista: ha un fatturato da rispettare. Alcuni sono persino quotati in borsa. Sta a delle leggi di mercato.
Questo però porta anche un altro punto: la creazione di uno spazio di nicchia. Le realtà minori e indie fioriscono proprio all'ombra dell'insoddisfazione di queste riviste.
Ricordate quando TGM era rilevante? Ecco, era un periodo quasi tragico per i "piccoli". Non esistevano.
Oggi invece ce n'è bisogno.
@b8ae8ee5 Sì, ma no. Nel senso. Purtroppo devi dividere (ed è molto difficile) l'obiettivo dei corporativi da quello di chi fa marketing. Esempio banale? Dai, sì.
Vero, il marketing del mcdonald's è, soprattutto oggi, puro e semplice consumismo. Tuttavia è proprio tramite il marketing e la comunicazione di massa, che viene fatta con fini INFAMI, che la socializzazione secondaria riesce a penetrare anche nei contesti più disagiati e fobici.
Un esempio? https://youtu.be/3Wmpe98ZThQ?si=WWHvo2L6KonA9Yvd
Riguardo stampa:
@616510b7@b8ae8ee5 Oooh fermiamoci tutti. Non è che se difendo il marketing (per me necessario sin dai tempi dell'invenzione della stampa) automaticamente annullo tutto. Io sono la prima però ad andare sui siti minori a leggere le opinioni.
Ne dico uno perché è qui "di casa": @4c5038b5 . Però è proprio questo il problema: quando si punta il dito contro una categoria (stampa) c'è sempre da specificare "con le dovute eccezioni". Magari è un dettaglio, magari no, però non farlo è una mancanza.
@b8ae8ee5 Infatti personalmente il mio problema è nel rischio, siccome il senso critico di massa è in declino, di scaricare il barile anche su chi non c'entra niente, perché viene inglobato nelle definizioni demagogiche. Non facciamo gli ipocriti: la maggior parte della gente non ha una stracazzo d'idea di cosa sia il marketing, però lo odiano perché gli dicono che è male.
Stesso il gossip: secondo me finché è innocente che problema c'è? Annamaria Serturini si sposa, è gossip, mi fa piacere.
@b8ae8ee5 Immagino che "ingranaggio del marketing" sia un complimento.
Comunque, per me è generalizzazione. I videogiochi sono un intrattenimento, anche intelligente e capace di trasmettere informazioni, come libri o musica, ma pur sempre intrattenimento. Il gossip è intrattenimento.
Personalmente trovo che parlare di "stampa" facendo al solito di tutto un fascio è una cosa "da Facebook". Si creano nemici immaginari riempiendo le parole di significati vuoti e demagogie.
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