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 @b8ae8ee5 per me diventa tutto estremamente frustrante e stressante. Cogliere sentimenti e parole chiave, fare leva e coinvolgere persone che suppongono o credono di fare attivismo con le grafichette graziose. Mi sento sopraffatta dalla ricorsività di modi e contenuti e ho paura di non essere più capace di generare idee mie, critiche, utili a me stessa per cambiare e crescere.
Tuttɜ vogliono educare ma chi impara? 
 @f257dc04 concordo. Ieri quelle parole hanno fatto molti giri su Instagram. Mi fa piacere e sono felice di averle scritte perché tendono a portare gente qui, ma come mai hanno fatto tutti quei giri? Perché le ho adattate a linguaggio di Instagram.

Non a caso, i commenti sotto il post sono stati solo... commenti, non discussioni.

Instagram è un contenitore e come tale plasma i contenuti.

A chi mi chiede "che fare?" dico sempre che dobbiamo riprenderci i nostri luoghi di confronto. 
 @b8ae8ee5 da parte mia posso dirti che io mi sottraggo volutamente ad articolate pensieri complessi su quei social anche sotto contenuti che mi stimolano e di persone che mi stimolano, come te, perché mi sembra che tutto il mio impegno e fatica per ragionare e spiegarmi siano vani. Mi sembra che in quel contesto non valga la pena e questo si aggiunge alla frustrazione di cui al punto precedente.
Per esempio qua sento un tempo più lento e delicato che mi pacifica e fa venire voglia di esprimermi. 
 @f257dc04 mi piacerebbe tanto che creassimo qua sul Fediverso un ambiente per agitporn. Urge parlarne! 
 @b8ae8ee5 tu lo sai che il mio cuore è tuo! Facciamolo, ho bisogno di respirare e credo che sia giunto il momento di salire in superficie per prendere fiato. 
 @f257dc04 è la differenza tra guardare un post in vetrina e sedersi al bar a parlare di persona.