Ma da questa distanza è difficile vedere i dettagli: quando serve un’alta risoluzione, per esempio per identificare gli edifici danneggiati da un terremoto, si usa una quota bassa (dell’ordine di 600 km di quota) e un’orbita polare o quasi. In questo modo il satellite riesce a vedere in ogni dato momento solo una piccola parte della superficie terrestre, ma mentre orbita intorno alla Terra il nostro pianeta ruota sotto di lui e quindi un po’ alla volta ha la possibilità di osservarlo tutto. https://cdn.sociale.network/media_attachments/files/111/067/900/580/020/745/original/3800ecef43988bbd.png
Il più importante programma americano di osservazione terrestre si chiama Landsat, nato negli anni Settanta e caratterizzato dall’uso di sensori multispettrali, cioè capaci di operare in diverse lunghezze d’onda. Oggi sono operativi Landsat 7 (ancora funzionante dopo più di 24 anni dal lancio e candidato a essere rifornito di propellente da una missione robotica, anche se non era stato progettato per questo), Landsat 8 e Landsat 9. https://cdn.sociale.network/media_attachments/files/111/067/902/063/427/076/original/b10ea276e804034c.png
Il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea è invece Copernicus, che raccoglie dati da più fonti: non solo satelliti di osservazione della Terra ma anche stazioni di terra e sensori collocati in aria e negli oceani. Il segmento spaziale del programma Copernicus è costituito dai satelliti Sentinel: si tratta di sette missioni, composte da due satelliti ciascuna. Per esempio, Sentinel-2 monitora le aree verdi del pianeta e fornisce supporto nella gestione di disastri naturali. https://cdn.sociale.network/media_attachments/files/111/067/904/408/487/460/original/d68257238ecb11fb.png
Ma diverse decine di nazioni hanno sviluppato propri satelliti di osservazione terrestre. Tra queste c’è anche l’Italia. Tra il 2007 e il 2010 sono stati lanciati i primi quattro satelliti del programma COSMO-SkyMed, che ha una doppia funzione, civile e militare. Tra il 2019 e il 2022 sono stati lanciati i primi due satelliti della seconda generazione e gli altri due seguiranno nei prossimi anni. https://cdn.sociale.network/media_attachments/files/111/067/906/255/734/918/original/d3d7b2f264cfb986.png
Una delle caratteristiche di COSMO-SkyMed è l’uso di un radar ad apertura sintetica, che permette di ottenere immagini molto buone rispetto alle dimensioni dell’antenna e di farlo anche di notte e con qualsiasi condizione atmosferica. https://cdn.sociale.network/media_attachments/files/111/067/907/811/392/304/original/2cb21847be0880e7.png
Oggi sono in orbita più di 1000 satelliti di osservazione terrestre, che forniscono dati sulla terra, il ghiaccio, gli oceani e l’atmosfera. Ma nei prossimi anni il numero di satelliti di questo tipo non potrà che aumentare ancora, per conoscere sempre meglio il nostro pianeta. (fine) https://cdn.sociale.network/media_attachments/files/111/067/909/338/185/337/original/4d7214c86056a249.png